La tana
Faccio il primo passo. Mi sprofondo in un buco e sento, sotto, la terra umida.
Raccolgo lo sten, la coperta. Ho freddo… Nella tana, nelle tregue delle sparatorie, sento il respiro di quei ragazzi che si sono accoccolati sul fondo…
Poi, d’un tratto, una maledetta mitraglia che deve essere già molto vicina, sgrana colpi su colpi senza tregua. I ragazzi, dal fondo della tana, si svegliano di soprassalto, si alzano, ma una bestemmia di Sergio li riporta alla realtà e al silenzio.
Poi fucilate, ancora colpi di mortaio, cannonate.
Quei maledetti hanno portato tutte le armi come in una battaglia campale…
(Davide Lajolo, A conquistare la rossa primavera).